3 novembre 2015


Un recente articolo di Gavino Maciocco su Saluteinternazionale ci spiega la differenza tra lo smantellamento del Sistema Sanitario in Inghilterra e Spagna e quello che sta avvenendo in Italia da un po’ di anni a questa parte.

Sia in Inghilterra che in Spagna i due Governi conservatori hanno approfittato della crisi economico-finanziaria per distruggere i sistemi di welfare universalistici e modificare radicalmente i due sistemi sanitari, privatizzandoli di fatto.

In Italia, secondo Maciocco, si sta invece assistendo a un de-finanziamento “coatto” del fondo sanitario nazionale: ogni anno si provoca lo smantellamento di un pezzo della nostra sanità. Cioè, anziché minare tutti insieme i pilastri per far crollare il palazzo, come è avvenuto in Inghilterra o in Spagna, si preferisce procedere a una demolizione graduale.

Questo modo di agire tutto italiano, chiamato de-finanziamento progressivo, ha come obiettivo una riduzione graduale della spesa sanitaria in rapporto al Pil calcolata al 2020 di un punto percentuale. Il suo scopo finale è quindi, se non demolire in toto, quanto meno ridimensionare il nostro Sistema Sanitario Nazionale, che, tra l’altro, è considerato uno dei migliori del mondo.

Purtroppo i risultati di questo smantellamento progressivo cominciano a farsi vedere: quasi una famiglia su due rinuncia alle cure! Una recente ricerca del Censis evidenzia come, a causa delle lunghe liste di attesa nella sanità pubblica e ai costi proibitivi in quella privata, molte famiglie rinunciano a farsi curare: nel 41,7% dei nuclei familiari, almeno una persona in un anno ha dovuto fare a meno di una prestazione sanitaria. Sempre il Censis rileva che i cittadini pagano per curarsi di tasca propria oltre 500 euro pro-capite all’anno.

Uno sforzo economico che rischia, già ogi di emerginare la parte più debole della nostra società. Immaginiamo cosa può succedere tra qualche anno quando il percorso sarà completato!


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