6 dicembre 2016

 

 

Il 3 luglio scorso è entrata in vigore la Legge Delega per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. Si sta parlando di un universo di oltre 300 mila organizzazioni non profit capaci di generare un valore annuo di entrate di circa 63 miliardi di euro, e un numero di volontari stimati di circa 6,63 milioni, dei quali quasi la metà è impegnata in maniera non organizzata.

Questa norma, ormai attesa da decenni, rappresenta un punto di svolta nella vita del mondo del Terzo settore che finalmente si prepara ad acquisire un riconoscimento giuridico che fino a oggi gli è mancato. Entro giugno 2017 bisognerà dare attuazione effettiva alle nuove norme attraverso i decreti legislativi delegati.


 

Ma quali sarebbero le novità introdotte con la nuova Legge?

  • Si chiarisce il significato del termine Terzo settore e vengono definiti i soggetti che ne fanno parte.
  • Si semplificano le norme in materia fiscale che si sono accumulate una sull’altra nel corso degli anni.
  • Viene dato mandato al Governo di rivedere e semplificare il procedimento per il riconoscimento della personalità giuridica e vengono definite le informazioni obbligatorie da inserire negli statuti e negli atti costitutivi, oltre agli obblighi in materia di trasparenza e di informazione dei bilanci.
  • Si individuano quelle attività di interesse generale che caratterizzano gli enti del Terzo settore, e il cui svolgimento costituisce requisito per l’accesso alle agevolazioni previste dalla normativa.
  • Si prevede l’istituzione di un Registro unico nazionale del Terzo settore, suddiviso in specifiche sezioni, da istituire presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  • È previsto il riordino e la revisione organica delle attività di volontariato, di promozione sociale e di mutuo soccorso.
  • L’impresa sociale viene fatta rientrare a pieno titolo nel complesso degli enti del Terzo settore ed è definita come organizzazione privata che svolge attività d'impresa per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che destina i propri utili prioritariamente allo svolgimento di queste attività.
  • Si prevede la revisione del sistema dei Centri Servizi Volontariato con una loro ridefinizione dei compiti.
  • Viene istituito il Consiglio nazionale del Terzo settore: un organismo di consultazione degli enti di Terzo settore a livello nazionale che ha il compito di vigilare, monitorare e controllare le organizzazioni.
  • Nasce il servizio civile universale, primo passo per arrivare all’obiettivo fissato dal Governo di 100 mila volontari l’anno. Il servizio civile riguarda i giovani dai 18 ai 28 anni, italiani e stranieri regolari, che saranno ammessi al servizio tramite bando pubblico.
  • Si prevede una revisione degli aspetti fiscali in maniera da privilegiare solamente quelle realtà che effettivamente svolgono attività di utilità sociale. Viene introdotto un regime tributario di vantaggio che tenga conto delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale dell'ente.
  • È prevista l’istituzione di un Fondo per sostenere lo svolgimento di attività di interesse generale per il finanziamento di iniziative e progetti promossi da organizzazioni del Terzo settore.
  • Si istituisce la Fondazione Italia sociale, che ha l’obiettivo di sostenere la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi, attraverso l’erogazione di risorse finanziarie, soprattutto dai privati.


 

La Legge definisce quindi una nuova identità del Terzo settore: specifica meglio i suoi confini e inquadra il ruolo e la funzione dei cittadini che scelgono liberamente di contribuire al raggiungimento del bene comune.

 

Un passo in avanti? Forse. Lo vedremo con i decreti attuativi entro l’estate 2017.

 

 

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